Caserta, ancora chiusa la biblioteca Diocesana

La Diocesi di Caserta non considera la cultura come un bene comune. Finalmente anche all’interno del mondo cattolico casertano si è levata una voce autorevole, come quella di Sergio Tanzarella , per denunciare la chiusura della Biblioteca Diocesana, che ormai è ferma dalla scorsa estate, senza sapere se e quando riaprirà. In questo modo, la Diocesi Casertana – dopo aver subito in modo passivo lo smantellamento del prestigioso Istituto di Studi Superiori (trasferito a Capua) – continua nella sua opera di svuotamento dei suoi beni comuni più preziosi, contribuendo ad abbassare la nostra qualità della vita e dei servizi (che già ci vede agli ultimi posti a livello nazionale).

Così si riducono gli spazi ed i luoghi di vita associativa, dove poter creare occasioni per diffondere la cultura come fattore di coesione sociale e di apprendimento permanente. E pensare che si tratta di alcune strutture di servizi e di accoglienza tra le più moderne e funzionali disponibili in una città, dove sembra che tutti (enti, istituzioni laiche e religiose) fanno a gara per ridurre gli spazi del tessuto urbano e associativo, a danno della nostra vita culturale e sociale. Anche la bella ed attrezzata sala per conferenze – dove si sono svolti tanti eventi importanti delle stesse Piazze del Sapere – risulta ormai abbandonata ed inutilizzata, con rischio di grave deperimento. Purtroppo alcuni mesi fa siamo stati facili profeti a prevedere un tale esito negativo, collegato allo spostamento della scuola superiore, che ora si sta avverando, nell’indifferenza quasi totale.

Con una nota in estate cercammo di mettere in guardia l’opinione pubblica su tale rischio. A maggior ragione oggi, in quanto laici e cittadini democratici, ci associamo al grido di allarme lanciato con forza e chiarezza da Tanzarella. E chiediamo a tutte le forze vitali del mondo del terzo settore e del sapere di scendere in campo e far sentire la loro voce per scongiurare questa ennesima decisione miope ed autoritaria, che colpisce soprattutto i giovani e gli studiosi.

Pasquale Iorio

Le Piazze del Sapere/Aislo Campania

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