Con l’Europa balbettante, agiamo in fretta

Non possiamo attendere solamente che passi la tempesta

Mario Draghi

Stiamo facendo i conti con un’emergenza senza precedenti e non ci stiamo attrezzando, con sufficiente tempismo, ad affrontare un futuro assai nebuloso. Il Ministero dell’Interno ha diramato – alle Prefetture competenti – un comunicato, monito ad essere vigili circa l’infiltrazione del malaffare in aziende allo stremo. Il rischio è più che reale, la storia dovrebbe insegnarcelo; sembra, tuttavia, che siamo abbastanza restii a ricordarcene. Draghi è irrotto sulla scena – con l’intervista al Financial Times – dettando un possibile rimedio, ma al momento nessuno dei “nostri attivi” si è peritato di passare a vie di fatto; è plausibile pensare che sia lui a dover guidare la ripresa.

Eppure, dall’eco di altre autorevoli fonti, sembra che la ricetta dell’ex Presidente della BCE non si discosti dall’effettivo beneficio che se ne ricaverebbe. Perché, dunque, non ascoltarne i suggerimenti – ufficialmente ed istituzionalmente – come consulente? Colei che lo ha succeduto, ha (forse?) “riportato” il pensiero della “locomotiva tedesca” traducendolo, purtroppo, in una sgradevole gaffe cui, fortunatamente, ha posto un qualche “rattoppo”, a seguito del severo monito del Presidente della Repubblica. Al netto dell’attuale, tragica e drammatica, realtà in cui versa il Paese; al riparo dell’estemporanea comunicazione – spesso di nudi numeri, ma di scarsi contenuti; al timido e titubante connotato di provvedimenti, che si sovrappongono ad ordinanze, decreti e chiarimenti, assai scarsi di sguardi “pesanti e pensanti” al futuro; ci sta che la Comunità sia in balia di un autentico bailamme. Inutile citare quanto accade in Inghilterra, Francia (che registra – purtroppo- la vittima più giovane: una ragazza di 16 anni), Spagna, Germania. Per tralasciare un decesso ogni 17 minuti, che si registra negli Stati Uniti. Mi viene alla mente il “Piano Marshall”. Annunciato il 5 giugno 1947, mirava ad un procedimento atto a trasformare del Paese “soccorso”, in visione di una ripresa delle strutture che avrebbero, evidentemente, rilanciato l’economia; giammai mirava a fronteggiare le urgenze del momento.

Il presidente Sergio Mattarella

A tali esigenze doveva pensarci lo Stato. Oggi assistiamo ad azioni di propaganda e non a pressanti, necessari e improrogabili, accorgimenti utili a incoraggiare – una volta terminata la funesta attualità – la libera impresa e, quindi, il necessario recupero delle efficienze sinergiche. Eppure, all’epoca di George Marshall, le democrazie – appena uscite dal grande evento bellico – si reggevano su piedi d’argilla e cercavano di riassestarsi, con austerità mirate, però, a migliorare le condizioni di vita del popolo. Nei due anni di “Piano Marshall”, l’Italia usufruì di 1204 milioni di dollari dell’epoca. Per poter infondere fiducia nel futuro, è fondamentale ripartire con un nuovo passo. Che nessuno possa salvarsi da solo è un dato di fatto; che sia indispensabile seminare speranza senza trasmettere panico è acclarato; che stiamo vivendo un periodo terribile è inconfutabile. Solo a Roma, inoltre, ci sono oltre 18000 senza fissa dimora e le associazioni di volontariato tentano di suturare, con carità e dedizione, le ferite che lacerano la rete dell’assistenza sociale. Anche a Napoli, senza dubbio, l’immenso “Popolo della solidarietà” sta svolgendo un encomiabile compito; anche nella Città partenopea gli “ultimi” sono un numero altissimo; è assolutamente necessario non far cedere le strutture solidali e, come è ormai risaputo, l’Istituto di Credito assurto, per antonomasia, quale punto di riferimento per Napoli, la Banca del Territorio – la Banca di Credito Cooperativo – con la smisurata, sapiente e infaticabile, passione e competenza del Presidente Amedeo Manzo – coadiuvato da collaboratori sempre presenti e vicini alle esigenze dell’utenza – si sta distinguendo per la condivisione delle varie iniziative intraprese, dalle Associazioni e dalla Società civile, per supportare strutture sanitarie e umanitarie. D’altra parte, in tema squisitamente economico, la stessa Banca di Credito Cooperativo sembra avere, per prima, compreso quale sarà lo stato dell’arte nel prossimo futuro; ha annunciato – già da tempo – che sarà accanto a ciascuno per le singole esigenze. Come sempre, del resto.

Sono necessarie misure chiare, coraggiose e precise. Iniziativa illuminata quella del Ministro Guerini; il titolare del Ministero della Difesa ha approntato un piano per velocizzare e snellire il recapito di materiali sanitari ai vari presidi. L’Aeronautica Militare in prima linea – con elicotteri ed uomini – per la consegna di respiratori e mascherine. Nessuna polemica deve trovare spazio adesso, ma l’auspicio per una più corroborante cura per la ripresa economica è davvero sentita. Meno citazioni di argomenti burocratici; meno “visto”, “considerato”, “deliberato” e più fatti sostanziali. Stiamo vivendo un momento terribile – è ormai risaputo – e il senso civico sta denotando un’accettazione, da parte dei cittadini, che non può essere disattesa con “pannicelli caldi” e “minestrine leggere”. Di diatribe di infimo livello, come quella sviluppatasi in Senato nell’ultima occasione, non sappiamo cosa farcene La spontaneità e la naturalezza del Presidente Mattarella dovrebbe essere d’esempio per affrontare la funesta circostanza; per un errore – di cui la Comunicazione Istituzionale si è prontamente scusata – abbiamo ascoltato come i capelli potessero anche rimanere come stavano. “Giovanni” – rivolto al Capo della Comunicazione Dr. Grassi che lo invitava a aggiustarsi la pettinatura – “neppure io vado dal barbiere”; per poi, successivamente, incalzarlo “Trovati un posto dove sistemarti, se ti muovi sempre mi distrai”. Il lato umano del Capo dello Stato, che già più volte è intervenuto per sostenere la Nazione, dovrebbe essere d’esempio per molti. Per il resto, si agisca. Subito!

Raimondo Miele Direttore https://www.psbprivacyesicurezza.it/

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