Lo Stato centralista in confusione, seconda puntata per “Q.M.-Questione Meridionale”

Nonostante qualche problema tecnico, seguitissimo l’appuntamento di domenica 17 maggio con tanti ospiti di alto profilo a discutere sul conflitto tra Stato, Regioni e autonomie

(Gino Giammarino di “Q.M. – Questione Meridionale”)

Dopo la prima puntata dello scorso sabato 9 maggio, che ha ampiamente superato le aspettative ed anche le ansie della prima volta, è tornato – per restare fisso la domenica sera – lo stream focus a cura della redazione di “Q.M. – Questione Meridionale”.
Gli intervenuti, tutti ospiti di alto profilo ed entusiasti nel portare la propria carica emotiva al discorso, moderati dal direttore Gino Giammarino, si sono confrontati su un tema “politico” nel vero senso della parola: il tiratissimo conflitto tra Stato Centrale e Regioni, ossia, l’antico quanto irrisolto problema delle autonomie. Uno scenario aggravato dall’emergenza coronavirus che ha messo in mostra tutte le lacune del sistema-Italia e della sua classe politico/dirigente.

(Enzo Maiorana)

Per Enzo Maiorana, Presidente di “Noi Meridionali”, la questione meridionale è il frutto di una questione antropologica. Nel suo intervento si è sottolineata più volte l’importanza di un’azione coordinata tra le varie anime della sfera meridionalista, nel segno di una unità di intenti e di concrete operazioni da mettere in campo. Tutti insieme, così come, nel confronto con gli altri ospiti intervenuti a rappresentare la Toscana ed il Friuli Venezia Giulia, nonché il nuovo contenitore “Autonoma e Ambiente”, andrebbe messa in rete una collaborazione tra tutti movimenti che lavorano con l’obiettivo di una reale autonomia amministrativa.

(Roberto Visentin)

 Roberto Visentin dal Friuli Venezia Giulia, Presidente del “Patto per l’Autonomia”, ha ribadito alcuni concetti molto importanti. Per Visentin “…la crisi epidemiologica causata dal Covid – 19 ha dimostrato la palese incapacità dello Stato centralista di decidere e gestire tutti i processi innescati dal virus. L’Italia unita rappresenta un concetto interessante se raffigura la somma delle diversità. Ma dobbiamo imparare a fare massa critica per combattere questo Paese perché è facile trovare uno sfogo, anche liberatorio, cercando un nemico comune, vedi il caso di Vittorio Feltri, che però farà vincere il centralismo. Dobbiamo avere – ha aggiunto Visentin – la capacità di rinunciare alle nostre estremizzazioni perché il contrasto Nord -Sud esiste, ed è inutile negarlo, ma rappresenta un’opportunità da cavalcare per i centralisti che diventeranno ancora più pericolosi nell’immediato futuro”.

(Mauro Vaiani)

Mauro Vaiani, dalla Toscana, membro della Presidenza del neonato movimento “Autonomia e Ambiente”, nonché Presidente del “Comitato Libertà Toscana”, si è soffermato sulla territorializzazione delle imposte, argomento tornato d’attualità proprio quando ci siamo resi conto che tante aziende hanno spostato la loro sede fiscale all’estero. “In Italia non comprendiamo un’argomento molto importante. L’Iva, purtroppo, non resta mai sul territorio dove noi spendiamo i soldi. Se si riuscisse a vincere questa battaglia avremmo l’opportunità di salvare tanti problemi della perequazione delle risorse”.

(Massimo Costa)

Il prof. Massimo Costa in rappresentanza del movimento “Siciliani Liberi”, ha ribadito che il movimento è favorevole ad un’alleanza tra partiti territoriali contro ogni deriva neo centralista, senza rinunciare alle proprie specificità e soprattutto all’attuazione integrale dello Statuto vigente, andando anche oltre lo stesso fino a un rapporto confederale con l’Italia e, quando ce ne saranno le condizioni, anche alla piena indipendenza. Nell’ambito dello Stato italiano il movimento non è contrario a percorsi di progressivo decentramento ed autonomia ma con tre importanti condizioni:
1) Rispetto dei LEP su tutto il territorio nazionale e del relativo fondo perequativo; 2) Perequazione infrastrutturale a favore del Mezzogiorno fino al raggiungimento di pari opportunità di sviluppo; 3) Territorializzazione del reddito fiscale in base al luogo in cui si forma il presupposto d’imposta e non in base al domicilio fiscale del soggetto passivo.

(Il Sindaco Enrico Fratangelo)

Il Sindaco di Castellino del Biferno (CB) Enrico Fratangelo, già conosciuto dalle cronache per aver emesso, insieme al proprio consiglio comunale, una moneta parallela chiamata Ducato, si è invece soffermato sul fondo perequativo che lo Stato non applica in favore del Centro-Sud contravvenendo l’articolo 119 della Costituzione. Un tasto dolente su cui si è pronunciato, favorevolmente con una prima sentenza, anche il Tar del Lazio.
“In fin dei conti – ha precisato Fratangelo – questo Stato prima ci spara alle gambe e poi ci accusa di non saper correre. Nella nostra comunità, dove abbiamo inserito gli antichi stemmi della Real Casa di Borbone e dell’Alta Terra di Lavoro come richiamo storico-identitario locale, guarda caso da vent’anni tappiamo i buchi stradali con il cemento che impastiamo noi a differenza di quanto avviene in alcuni centri padani, dove il manto stradale viene rifatto ogni anno. L’Italia unita, ha ribadito il sindaco, è bella ma, purtroppo, tutto è inapplicato”. Sula vicenda “Ducato”, Fratangelo ha precisato che l’Italia potrebbe coniare moneta da subito, se volesse, ma questo permetterebbe di abbattere l’interesse bancario però, proprio per questo motivo, non gli sarebbe consentito”.

Per chi l’avesse persa, ricordiamo che la seconda puntata di “In diretta dal Sud” a cura della redazione di “Q.M. – Questione Meridionale” è visionabile sul Canale Youtube della nostra testata “Telebrigante” (al link: https://www.youtube.com/watch?v=C8BHKjHF3-U), oppure in alternativa sulle pagine Facebook de “Il Brigante” (https://www.facebook.com/ilbrigantenews/), del “Brigantiggì” (https://www.facebook.com/Brigantiggi/), e della Giammarino Editore (https://www.facebook.com/giammarinoeditore/).

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