Emergenza istrici nel Salernitano: l’ipotesi di un nuovo approccio

Notevoli le preoccupazioni dei coltivatori nella provincia di Salerno per i loro campi assaliti in modalità fortemente invasiva da numerosi esemplari

Nel Salernitano è allarmante l’aumento degli avvistamenti di istrici per agricoltori e ambientalisti. Questa specie, nota per la negativa tendenza a scavare alla ricerca di radici, bulbi e tuberi, sta causando danni significativi alle coltivazioni dell’Alto e Medio Sele.
La situazione è aggravata dalle condizioni climatiche in Campania, da sempre favorevoli alla loro diffusione, rendendo urgente un intervento efficace.

Il professore Vincenzo Peretti della Federico II e Gerardo De Cillis, membro del coordinamento provinciale di Salerno di Europa Verde, commentano così la situazione: “La gestione di questi animali è diventata una questione complessa, richiede equilibrio tra la necessità di conservazione delle specie e la tutela del territorio e delle aziende agricole. Non possiamo lasciare da soli gli agricoltori. Vedere imprenditori, molti dei quali giovani, costretti a cessare la propria attività perché esasperati dalla presenza di cinghiali, lupi, istrici è una sconfitta.”

Peretti e De Cillis chiedono un maggiore impegno politico e normativo basato su dati di monitoraggio e studi scientifici, pur riconoscendo l’importanza di piani di abbattimento controllati, insistono che questi da soli non siano sufficienti ed insistono sulla necessità di un rigore giuridico, tecnico e analitico per affrontare questa emergenza in modo sostenibile e efficace.

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